Cittadini smart, per una città smart

 La sera di mercoledì 21 febbraio, nella cornice del Centro Civico, assieme a oltre cento nostri concittadini abbiamo avuto l’occasione di sentir parlare di Smart City da chi se ne intende davvero, per avere incentrato attorno a questo sfaccettato concetto la propria professione (verrebbe da dire la propria missione!).

Erano con noi infatti Gianni Savio, presidente di Planet Idea Smart Engineering, e Giovanni De Cesare, consulente in materia di innovazione e responsabilità sociale di impresa. Ospite d’onore il nostro sindaco Michela Palestra, che ha concluso la serata, moderata e condotta da Giorgio Ramenghi.

 

Nel corso della serata si veniva da un lato trasportati verso un futuro (quasi presente) ipertecnologico e scenari che hanno del fantascientifico ma che sono in realtà cronaca, come una Tesla Roadster in orbita attorno alla Terra.

Dall’altro lato, si chiariva che il concetto di Smart City, o città intelligente, non si limita all’installazione di infrastrutture tecnologiche d’avanguardia, non più di quanto una scuola si possa definire un insieme di banchi, cattedre e lavagne. La tecnologia, se utilizzata in maniera efficiente e furba, smart appunto, fornisce il telaio attorno a cui si può sviluppare il miglioramento continuo dei servizi e della qualità della vita dei cittadini, anche nel senso di rafforzare i legami di comunità, idea che a prima vista sembra in controtendenza rispetto alla smaterializzazione dei contatti umani che le innovazioni dell’ultimo decennio hanno portato con sé come effetto collaterale.

Le possibilità sono illimitate e l’offerta di idee e buone pratiche a cui attingere in continua espansione, al punto che viene da chiedersi da che parte incominciare!

A chiunque voglia cimentarsi per cinque minuti nell’esercizio della pubblica amministrazione, consigliamo una visita sul sito di Planet Idea.

 

La varietà e profondità delle tematiche toccate nel corso della serata le rendevano decisamente inadatte ad essere sviscerate in un paio d’ore, ma questo incontro ha fornito a noi e ai presenti importanti spunti di riflessione e i primi strumenti di valutazione di cosa è possibile e auspicabile attuare nella nostra città.

 Dopo aver lasciato spazio a interventi e domande da parte del pubblico, abbiamo aggiornato la discussione consegnando a tutti i presenti una scheda dove indicare gli argomenti di maggior interesse rispetto ai temi affrontati, con il proposito di affrontarli in occasione di un appuntamento a pochi giorni di distanza.

 

Ed eccoci quindi a sabato 24 febbraio, nella sala Torretta, con una trentina di aresini che hanno sacrificato buona parte del loro sabato pomeriggio per incontrarsi e provare a impostare un progetto di sviluppo della nostra comunità. Barbara Scifo ha aperto i lavori presentando la sintesi delle schede raccolte al termine della serata al Centro civico, e introducendo così le aree tematiche su cui ci siamo in seguito cimentati.

Prendendo spunto dal questionario messo a punto da Planet Smart City, abbiamo quindi fatto una valutazione collettiva della “smartitudine” (possa l’Accademia della Crusca avere pietà di noi) di Arese, esercizio utile non tanto per il risultato in sé, quanto perché forniva una sintetica carrellata di servizi e dotazioni che in qualche misura concorrono al quoziente intellettivo di una città. Preziosa la presenza di Enrico Ioli che snocciolava con prontezza e sicurezza dati e informazioni cruciali per la valutazione.

 

A seguire, il nostro concittadino Gianluigi Ferri, fondatore di Innovability, ha condotto e moderato il dibattito, arricchendolo con osservazioni e spunti preziosi mutuati dalla sua decennale esperienza nel campo delle tecnologie digitali.

Di fatto, il pomeriggio di sabato è stato un’ulteriore e necessaria occasione di approfondimento più che l’inizio di una vera e propria fase di sviluppo progettuale.

Per questo ci siamo lasciati, non prima di aver condiviso un graditissimo aperitivo, con la promessa di rivederci a stretto giro di posta, con i cittadini che hanno manifestato interesse in questo senso, per raccogliere spunti e idee da far confluire in un vero e proprio programma per la città.

 

 

Al termine di questi due incontri, viene da chiedersi: cos’è dunque la Smart City? Difficile circoscrivere in poche righe un concetto tanto ampio, ma probabilmente la caratteristica fondamentale della città intelligente è la sostenibilità, declinata in tutti gli ambiti in cui si dipana la vita di una comunità di cittadini.

 

Sostenibilità ambientale, attraverso l’incentivazione di stili di vita a basso impatto, lo sviluppo di piste ciclabili, di una cultura del riutilizzo e del riciclo.

Sostenibilità economica, da un lato grazie all’offerta di servizi a un costo inferiore, dall’altro con meccanismi di incentivazione e sostegno all’impresa innovativa, non solo nel senso della tecnologia.

Sostenibilità sociale, nella consapevolezza che è nella fortificazione dei legami di comunità e nella creazione e diffusione capillare di una cultura della cura dei beni comuni e del bene comune che si gioca la partita.

 

La partecipazione attiva e il grande interesse dimostrato dalla cittadinanza in occasione dei due incontri, ci rinforza nella convinzione che questa sia la strada giusta. Un cammino che è appena iniziato e che dovremo percorrere negli anni a venire, con la consapevolezza che la Smart City non è tanto un obiettivo da raggiungere, quanto una rotta da seguire, una bussola che guidi non solo la pratica amministrativa, ma lo stile con cui vivere la propria cittadinanza, perché l’intelligenza di una città non si misura da quanto sono isolati i muri delle case che la compongono, ma da quanto sono connesse le teste delle persone che la abitano.

 

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