Restiamo umani

Dopo l’orrore dell'attentato del 7 Ottobre 2023 ed il conseguente inizio di una nuova fase della guerra tra Israele e la Palestina, abbiamo condiviso domande e riferimenti per restare umani di fronte alla tragedia; per affrontare una realtà complessa, intrinsecamente divisiva; per impegnarci a cercare di capire e a schierarci solo la Pace.

 

Siamo partiti proprio dalle parole di chi per primo ha detto “restiamo umani” .

 

"È l'adagio con cui firmavo i miei pezzi per il manifesto e per il blog. È un invito a ricordarsi della natura dell’uomo. Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere, credo che apparteniamo tutti indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini alla stessa famiglia che è la famiglia umana.”

Queste le parole di Vittorio Arrigoni, soprannominato "Vik”.

 

Nel podcast “  Le Ali di Vik” ,  Samuele Sciarrillo ricostruisce  il percorso di Vittorio: prendetevi il tempo per ascoltarlo, vi troverete in un attimo nel suo mondo, dove è possibile pensare che uno stato laico e unico per i due popoli sia la soluzione pacifista del conflitto israeliano-palestinese.

 

Lo stesso dramma si ripete oggi come ci ha raccontanto Francesca Mannocchi con il suo Reportage (dal minuto 72) relativo ai primi giorni dall'inizio della guerra.

 

Ci siamo poi fatti guidare nella recente storia di Israele Eugenio Cau (Globo - Il Post)  che con due interviste ha raccontato come l’attacco terroristico del 7 Ottobre sia arrivato dopo due anni di relativa tregua con Hamas, dopo 15 anni di crescita di consensi per la destra al governo, responsabile del mantenimento dell’occupazione della Cisgiordania, della rimozione collettiva della questione palestinese a favore della visione di uno Stato nazionale del popolo ebraico soltanto.

 

 Cos’è cambiato in Israele in 40 anni, e in un mese

 

La nuova guerra di Israele

 

Ed infine abbiamo voluto affrontate il tema della responsabilità civile, avviliti dalla evidente incapacità dei leader politici di riconoscere le proprie responsabilità, incapacità di avviare un processo di riconciliazione che interrompa la “mutilazione geografico-demografica dello spazio Palestinese”(*)  in corso da decenni, nè di lavorare su un rinnovamento culturale che possa riportare i diritti della persona al centro della politica delle democrazie.

(*)  da “Unisci i puntini per riconoscere il mostro” di Amira Hass, pubblicato su “The Passenger-Palestina” Iperborea

 

"Spesso noi adulti ci nascondiamo dietro a un dito chiamato legalità, ma la Storia ci ha insegnato che non tutto ciò che è legale è giusto. Se fosse così, sarebbe stato giusto perseguitare gli ebrei, i rom, gli omosessuali... perché secondo le leggi di quel tempo era legale. Non possiamo nasconderci dietro a questo e negare i diritti fondamentali di una persona; se qualcuno ci presenta questo come legale, noi siamo chiamati a mettere in discussione la legge, confrontandola con la giustizia".

Intervento di Don Mussie Zerai Yosief, sacerdote e attivista eritreo, dottore in teologia, fondatore della Ong Habeshia.

 

https://it.gariwo.net/multimedia/produzioni-gariwo/don-mussie-zerai-yosief-al-giardino-dei-giusti-di-milano-25778.html

 

E noi cittadini, quando ci nascondiamo dietro un dito? Forse quando scegliamo i leader politici delle nostre democrazie? Quale responsabilità ci attribuiamo nel momento del voto? Quali esempi possono guidarci nel compiere le scelte politiche che favoriscano la convivenza civile? Quali percorsi possono aiutare a formare la nostra coscienza sociale e  politica? 

Un percorso può essere quello di scoprire le storie di persone che nella loro vita si sono assunti “l’onere di riparare i guasti determinati dalle atrocità di massa promuovendo il perdono e il riconoscimento delle responsabilità.” 

Tra di loro leader politici, esponenti della società civile e persone comuni che l’associazione Gariwo si impegna dal 1999 a far conoscere come  “Giusti”. Per Gariwo l’obiettivo è quello di educare alla responsabilità personale attraverso la memoria del Bene.

Centinaia di Giardini dei Giusti sono nati negli anni in Italia e nel mondo per diffondere il messaggio dei Giusti.

 

https://it.gariwo.net/chi-siamo-3845.html

 

Nel 2012 il Parlamento europeo ha accolto l’appello di Gariwo per istituire la Giornata europea dei Giusti il 6 marzo. Per celebrare l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà.

 

https://it.gariwo.net/giornata-dei-giusti/

 

Perché “Non si può più vivere di solo conflitto, le persone devono sapere che un’alternativa è possibile”

Samah Salaime - Assistente sociale, fondatrice dell’associazione Naa’m - Arab Women in the Center

 

https://it.gariwo.net/magazine/interviste/come-un-faro-nel-buio-neve-shalom-wahat-alsalam-e-la-grande-sfida-della-pace-26630.html

 

È importante opporsi fermamente al disfattismo e al disimpegno, come  David Grossman prova a dirci nel suo libro “Non sparare alla colomba”: “La situazione è troppo disperata per lasciarla ai disperati”. 

https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24911012

 

 

#restiamoumani #percorsiperlapace 

 

Manuela

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